venerdì, aprile 23, 2010
Disegni fatti in piedi
è assodato che per quanto mi riguarda La giustizia siamo noi è il romanzo più complicato che abbia mai fatto. Perfino di Esperanto che mi sembrava impossibile. con la Giustizia mi sono (e mi sto) addentrando in territori ostici sia come tematiche da raccontare che cose e luoghi. armi, poliziotti, violenza. e poi c'è il discorso del segno. mi sono preso responsabilità e coraggio e sto usando la matita. ho rotto definitivamente i legami con i disegno finito, strutturato. ecco è poco rassicurante, è molto sporco, non è grazioso. però è aggressivo, istintivo, forse rabbioso. per certi versi è la modulazione a fumetti di quanto ho fatto di recente con Sarti Antonio, come cavare un ragno dal buco. sto portando avanti il discorso applicato a una narrazione con un altro rimto con un altro montaggio.
il bello è che scopro diverse cose, faccio ragionamenti, teorizzo mentre faccio la pratica. Mai come in questo caso mi sento in laboratorio, forse officina. se fosse musica direi che sento la Giustizia vicino a diverse cose per ragioni diverse. Ecco un elenco in ordine sparso: Sonic Youth, Pixies, My Bloody Valentine, Massive Attack (Danny the Dog), the Wire, santo Niente (che sto ascoltando molto in questi giorni).
Vado avanti, tra il timore della scommessa e l'entusiasmo dell'esplorazione quotidiana.
come per Sarti Antonio disegno spesso in piedi con matite grasse, sfumino e gomma pane.
Vi mostro un assaggio. un'immagine che ho appena finito.
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