lunedì, dicembre 26, 2011

La punizione del bacio

C'era una canzone, tratta da un album bizzarrissimo a firma di The Glove sotto cui si nascondevano Robert Smith e Steve Severin (bassista di Siouxsie and the Banshees), che aveva un titolo affascinante  e misterioso: Punish me with Kisses. Per anni quest'alchimia di parole, quasi un ossimoro, visto che (quasi) sempre i baci sono invece sono fonte di piacere e di premio, mi ha ronzato in testa, poi complice un ennesimo sogno ha trovato una sua collocazione come frase finale di una cosa che ho scritto all'inizio d'estate. Non so mai cosa diventerà, se sarà mai romanzo, racconto, progetto o esercizio poetico riuscito  o malriuscito, ma forte di questo finale strepitoso ho deciso anche di disegnare l'inizio su una carta fabriano leggera e ruvidina che con la sua caratteristica striatura verticale consente di ottenere effetti interessanti con il pastello. Siamo in un New York perduta, quella di Manhattan Transfer di Dos Passos che nell'edizione Mondadori del dopoguerra che possiedo è intitolata con Nuova York. Un altro mondo, un'altra dimensione dove può succedere di tutto e dove le voci dei personaggi suonano come quelle dei magici Tina Lattanzi e Gualtiero De Angelis che magari recita in inglese come nel balloon.

Nessun commento: