ci siamo, partenza. sto chiudendo i bagagli. cerco di farci stare tutti i libri. rimarranno a terra quelli letti qui. l'altro giorno ultima passeggiata a manhattan sotto un caldo davvero torrido. mi sono premiato con un gelato a battery park seduto su una panchina che guardava direttamente sulla stauta della liberta'.
in questo periodo ho scritto nei dettagli la scaletta del nuvo Viaggiatore distante e iniziato a lavorare a un nuovo progetto che e' nato questo mese proprio qui. non era in programma ma e' arrivato prepotente e mi si e' imposto per una ventina di giorni. ho preso molti appunti sia scritti che disegnati, addirittura certe sequanze sono gia' fumetti, una o due vignette estrapolate.
come sempre ci sara' commedia, dramma e fantastico. ambientazione coney island e manhattan tra gli anni 10 e i 20 del secolo scorso. emigranti, circo, ragazzi e farabutti.
il tempo dira' se e' un progetto valido. per ora lascio decantare.
ieri sull'autobus e' salita di nuovo bernadette. quest'anno non l'avevo ancora vista. bernadette e' uno dei personaggi del viaggiatore, l'artista eccentrica che ritrae solo sceheletri di dinosauri. bernadette e' salita sull'autobus con un paio di occhiali enormi, tra jacqueline kennedy e un saldatore. si muoveva a scatti, si guardava le mani molto spesso, indossava un vestitino di un colore improbabile, forse viola, pervinca, non so. poi e' scesa e non l'ho piu' vista. l'ho fotografata. un pezzo di faccia molto disturbata.
vado.
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