martedì, novembre 20, 2007

Otto Gabos in mostra a Bruxelles

domani vado a Bruxelles.
un Invito per un incontro in due serate dedicate all'editoria italiana settore libri a fumetti. Black Velvet e Becco Giallo. Ringrazio quindi gli organizzatori dell'evento della Piola.libri che si sono dati da fare per portare un pezzetto d'Italia a Bruxelles. Spero siano giorni piacevoli.
invito passanti, amici e curiosi che si trovassero il 21 (black velvet e il sottoscritto) e il 22 (Becco Giallo) dalle parti di bruxelles a venirci a trovare dalle 18.30 in poi.
ci sarà il dibattito, una mostra, chiacchiere e dediche.
qui sotto gli indirizzi stradali e web:
Piola.libri 66-68 rue Franklin B 1000 Bruxelles
www.piolalibri.be

sabato, novembre 17, 2007

it's me!

è raro che metta la faccia di Otto Gabos sul blog. Questa è appunto una delle rare occasioni. La foto è tratta dal consueto reportage che gli amici di selfcomics realizzano a Lucca durante le eccellenti feste notturne da loro stessi oragnizzate. Ringrazio Roy che le ha scattate e i due Luca che le hanno messe a disposizione.
Ora che vedo la foto ripenso alla serata. Bello incontrare amici che vedi di rado. Bello stare a cena a tavola con Omar, Massimo, Francesco, Ottavio, Aberto, Andrea Plazzi (fondamentale a tutte le cene per compagnia e miniera di aneddoti divertenti e curiosi) e bello stare Francesca Ghermandi e Massimo Giacon con cui ero da un pezzo che non chiacchieravo a modo. Mi sono alzato da tavola soddisfatto e, nonostante l'odiosa puzza di fritto sui vestiti, pensavo che ne valeva la pena. Stare con gli amici, parlare, sentirsi leggere. è necessario e meraviglioso.
poi alla festa dove ancora Giacon si è scatenato alla console. Musica di altri tempi di questi tempi e pure dei prossimi a venire.

Visto che ci sono colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che sono venute a trovarmi allo stand della Black Velvet, tutti quelli che hanno acquistato i miei libri e con i quali ho scambiato frasi e chiacchiere benefiche.

domani vi aggiorno sulla prossima trasferta a Bruxelles.
nel frattempo ecco il link dei selfcomici:
www.selfcomics.com

venerdì, novembre 16, 2007

camminava sulla neve che nascondeva la sabbia


A fatica cerco di ricordarmi la sensazione delle scarpe che affondano nella neve e raggiungono la sabbia della spiaggia di sotto. A Cagliari ho visto la neve per due volte. La prima volta è scesa quand’ero piccolo, molto piccolo. Dopo parecchi anni quel ricordo è diventata anche la mia storia di esordio nel mondo del fumetto. “Quando invocai l’unicorno” è uscita in una freddissima giornata di novembre su Tempi Supplementari. Mi ero trasferito a Bologna e la gioia di vedermi stampato a colori fu immensa anche se il mio nome era stato trasfigurato in un inquietante Otto Gros.

La seconda nevicata che mi ricordo venne giù più o meno una ventina d’anni dopo. Nel gennaio dell’85. quella volta avevo camminato sulla neve dappertutto, anche sulla spiaggia del Poetto. Non mi ricordo però come le scarpe affondavano nella neve.

Sto pensando a una storia che parte proprio da questa traversata. Sullo sfondo la Sella del Diavolo, poi la distesa di casotti colorati che si snodano lungo il litorale e un uomo curvo sui quaranta portati male che avanza ostentando una ridicola acconciatura vagamente rockabilly. Più o meno come i meccanici di una volta. Roba di altri tempi.

Intorno cade ancora un po’ di neve ma il peggio (o il bello) è già passato.

Dietro di lui ogni tanto compaiono altri due personaggi. Due tipi piuttosto bizzarri. Il piccoletto sembra un cane, ha gli occhi tirati e un ghigno perenne. È fatto di carne ma le curve, le pieghe, l’andatura scaturisce da un vecchio Popeye di Segar. Poco più indietro con un incedere caracollante comico e drammatico al contempo c’è l’altro. È alto, un colosso, più colosso di Carnera, un cugino di Dick Fulmine. Veste quasi come lui, un maglione a collo alto con due bretelle in evidenza. Il colosso ha due baffetti che sembrano sbagliati in una faccia poco furba come la sua.

I due non parlano e si limitano a seguire a breve distanza il tipo là davanti che continua ad arrancare. Ogni tanto si al liscia i capelli e fa gesti di stizza verso quelli là che si ostinano a seguirlo.

Vorrebbe stare da solo lui.

Invece avanzano. Tutti e tre avanzano.

È il gennaio di un anno freddissimo. Un anno che inizia con il portone del manicomio che si chiude alle spalle e che finirà con le ruspe implacabili che spazzano via i colori vivaci dei casotti.

Sarà l’inizio della fine della spiaggia, l’inizio dell’erosione inesorabile.

Ma allora quel tipo con i capelli rockabilly che avanza sotto la neve se ne sarà andato via da un pezzo.

È di quei mesi là compresi tra il freddo della spiaggia e l’estate che non arriva mai che voglio parlare.

Avevo poco più di vent’anni. Suonavo ancora e mi preparavo a conquistare il mondo con un nome nuovo di zecca:

Otto Gabos. Meglio di Otto Gros.

venerdì, novembre 02, 2007

a Lucca

come succede quasi ogni anno domani (sabato 3 novembre e domenica 4) sarò a Lucca Comics. sarò reperibile abbstanza spesso allo stand della Black Velvet dove firmerò le copie di una novella grafica (parlo di novella perché ha la lunghezza della novella) realizzata con Bepi Vigna per il recente Calagonone Jazz Festival. La novella si intitola Da vent'anni e la la Black Velvet ha deciso di distribuirla in certi canali librari. Mi piace andare a Lucca. incontri i lettori e anche amici che vedi di rado e magari fai pure nuove conoscenze. la sera cena con a base di zuppa di farro.