martedì, dicembre 27, 2011

Il dente che balla

Uno degli argomenti più diffusi tra genitori che hanno figli in un'età compresa tra le elementari e le medie sono i denti che non cadono, quelli che non cadono, quelli penzolanti, quelli cariati, gli apparecchi dentali indispensabili  e costosissimi che ti obbligano a chiedere un mutuo. Più o meno come la conversazione in atto in questo momento che sto scrivendo. Mio figlio e suo cugino si controllano i denti e le mamme parlano di dentisti. in sottofondo Johnny Cash dell'ultimo periodo che stranamente piace al suocero che altrimenti definisce la musica che ascolto come rumore, né più né meno a come la definisce mia madre. Il post Natale va così tra una partita di Subbuteo e una parte centrale di capitolo dove si assiste a un weekend da fantascienza in una casa di campagna senza luce e senza acqua corrente con una compagnia di commensali composta da indolenti radical chic alla ricerca di emozioni semplici e sane e fricchettoni incalliti alla ricerca forse di niente tranne la pace dopo un fallimento esistenziale. insomma una bella giornata sottolineata con questa immagine tratta da un progetto appartenente alla serie infinita dei mai fatti.


lunedì, dicembre 26, 2011

La punizione del bacio

C'era una canzone, tratta da un album bizzarrissimo a firma di The Glove sotto cui si nascondevano Robert Smith e Steve Severin (bassista di Siouxsie and the Banshees), che aveva un titolo affascinante  e misterioso: Punish me with Kisses. Per anni quest'alchimia di parole, quasi un ossimoro, visto che (quasi) sempre i baci sono invece sono fonte di piacere e di premio, mi ha ronzato in testa, poi complice un ennesimo sogno ha trovato una sua collocazione come frase finale di una cosa che ho scritto all'inizio d'estate. Non so mai cosa diventerà, se sarà mai romanzo, racconto, progetto o esercizio poetico riuscito  o malriuscito, ma forte di questo finale strepitoso ho deciso anche di disegnare l'inizio su una carta fabriano leggera e ruvidina che con la sua caratteristica striatura verticale consente di ottenere effetti interessanti con il pastello. Siamo in un New York perduta, quella di Manhattan Transfer di Dos Passos che nell'edizione Mondadori del dopoguerra che possiedo è intitolata con Nuova York. Un altro mondo, un'altra dimensione dove può succedere di tutto e dove le voci dei personaggi suonano come quelle dei magici Tina Lattanzi e Gualtiero De Angelis che magari recita in inglese come nel balloon.

martedì, dicembre 06, 2011

F. non va alle feste

Per ora solo altro mistero. C'è di nuovo F. Di sera forse a casa sua, sorseggia un martini e parla con qualcuno. Di una festa probabilmente molto noiosa. Fuori continua a nevicare e a Milano è inverno vero.


lunedì, dicembre 05, 2011

Soltanto le rose

L'illustrazione l'ho fatta per un'antologia letteraria. Nyx, racconti della notte, edizioni Arcadia a cura di Daniele Pinna. L'illustrazione ha anche un titolo, Soltanto le rose, che è anche lo stesso del racconto breve a cui si accompagna. L'inizio di un'altra narrazione che vede protagonista mio bisnonno Enrico. Una storia dell'incontro con la Morte che s'innamora perdutamente dell'uomo. Il bisnonno Enrico è stato protagonista delle mie prime storie a fumetti apparse si Tempi Supplementari e Frigidaire. Dopo tanti anni ho pensato che dovrei raccontare ancora di lui, in un altro modo, con un altro spirito, con lo stesso entusiasmo.
Otto Gabos
Soltanto le rose
matita su cartoncino
cm. 20X30, anno 2010

A proposito di NYX, racconti della notte. edizioni Arcadia, 2010 Cagliari:

Quindici racconti d'autore: Abate, Buonanno, Dazieri, De Roma, Floris, Fois, Gabos, Giammei, Ibrahimi, Lino, Murgia, Napoli, Nepo', Sanna, Spiga





giovedì, dicembre 01, 2011

Il book trailer di Esperanto è tornato

Succede che ogni tanto mi viene chiesto se Esperanto avrà mai un seguito. In realtà avevo pensato a un inizio, al prequel, come usa dire. Ma la realizzazione non dipende solo da me. Nell'attesa ripropongo il booktrailer che aveva accompagnato la sua edizione italiana per la Balck Velvet. Non mi ricordo se avevo ringraziato pubblicamente Claudio Calia per averlo montato a tempo di record. Lo faccio adesso: grazie Claudio!
http://www.youtube.com/watch?v=4_nujQ4DulE

mercoledì, novembre 30, 2011

Gabos Walks

Da qualche parte dovrei avere il mio biglietto da visita. Anzi c'è di sicuro. Mi ricordo che ho usato quest'immagine del Viaggiatore Distante che nel mentre è in corso d'opera nel suo nuovo e ultimo e definitivo volume. è un disegnino molto ma molto piccolo, fatto a pennello d'istinto senza pensarci. Ora lo metto qui e magari vado alla ricerca del biglietto da visita, che come si sarà capito, non uso mai o quasi. Me ne dimentico proprio. Più o meno come l'agenda. Un Gabos che cammina, che passeggia, chissà dove, molto presto, visto che è inverno come nel disegno.

sabato, novembre 26, 2011

Some Girls. Storia di Carmela

Collezione Some Girls. Questa volta un ritratto contemporaneo. Circa una settimana fa. Ancora una storia piccola. Alta, bionda con gli occhi azzurri. Spesso un obiettivo per essere al top. Oppure un fastidio come per Carmela. Stanca di essere scambiata per tedesca, svedese, lituana, finlandese. Una volta anche per la groenlandese l'hanno presa. ma chi ci abita in Groenlandia? Smilla e qualche altro. Carmela è di Palermo, di stirpe normanna come si dice. Ma chi se ne frega dei normanni, io sono così e basta. Quelli del muretto l'aspettano, fanno la fila a vederla passare in quartiere. C'è l'attesa dello spettacolo. Ma non sarà di certo l'unica ragazza bionda con gli occhi azzurri. Le strade sono piene di ragazze così. Ma lei, c'è poco da fare, sembra venire dal nord più lontano. C'è pure andata in questo nord profondo. Con Elda, una studentessa erasmus che veniva da Riga. Ci sono andate insieme a Riga. Era bella e non faceva così freddo come credeva anche perché era agosto. Anche a Riga la prendevano per una del nord e le parlavano direttamente per lettone e le parlavano in lettone. A volte anche in estone. poteva a starsene comodamente a Riga ma invece Carmela ritorna a casa. Con un nome così non puoi tornare a casa. Sei condannata a tornare a casa. Intanto i ragazzi, quelli balordi e chiassosi, non si erano mossi dal loro muretto. Sembravano che l'avessero aspettata per tutte queste settimane. A vederla erano a dir poco euforici. Carmela nei mesi successivi si è fatta mora, corvina, rossa, con i colpi di luce, le meches, il caschetto, pure con il cappello quand'era inverno ma la musica non era cambiata. Fischi e commenti si sprecavano. Una poesia.
Così eccola qui in questa mattina di un sabato di fine novembre, davanti alla bottega di Pasquale il barbiere in pensione ma per finta, che tagliava i capelli a suo padre e suoi fratelli. Pasquale è sulla porta che fuma, gli sono rimasti pochi capelli ma continua a tirarseli all'indietro unti di brillantina come ha sempre fatto in tutta la sua vita. A pasquale non interessano le mode, solo lavorare per bene.  Butta giù il mozzicone e guarda stupito Carmela mentre lei si accomoda sulla poltrona. Fuori i ragazzi fischiano e fanno la solita gazzarra. Sono disperati.

Otto Gabos
Carmela è sempre bionda
China su cartoncino grigio, Fx
cm. 7x12, anno 2011


giovedì, novembre 24, 2011

La strega di Nottingham

Quest'estate mi sono divertito moltissimo a illustrare un racconto della serie Kattivi uscita come allegato su Il Giornalino. Si tratta di una bellissima idea che vede impegnati ottimi scrittori e ottimi disegnatori alle prese con racconti in cui si narra dell'infanzia o la giovinezza di quelli che poi diventeranno i cattivi dei romanzi. Ci sono Stati long John Silver, Moriarty per esempio. Io mi sono confrontato niente meno che con lo Sceriffo di Nottingham in un racconto di Beppe Ramello intitolato Il cervo del re. oltre allo Sceriffo, che qui non è ancora sceriffo, ci sono anche Robin Hood che non è ancora fuorilegge e Marian che invece è già bella. Qui su Radio Herzberg ne propongo uno in cui ritraggo una strega come si deve (in alto ci sono anche le mazzinas inserite anche in altre immagini). L'illustrazione è attualmente in mostra al Bistrò 18 di Bologna.


Otto Gabos
La strega
china, acquerello su cartoncino da 220 gr.
cm. 20 X 30, anno 2011



mercoledì, novembre 23, 2011

Nuovo reperto di Esperanto

Avevo scelto questo ritratto a matita di Isidore Bemporad come immagine per un invito di una mia mostra personale. Poi non mi ricordo più perché l'invito è diventato un altro. Se mai farò una nuova edizione  di Esperanto (edito in Italia da Black Velvet) mi piacerebbe mettere in copertina quest'immagine, semplice e sobria, assolutamente inattuale. Tuttavia, nel mentre che aspetto, l'immagine torna qui con qualche leggero ritocco. E magari mi viene pure voglia di scrivere il prequel del romanzo. In realtà il soggetto c'è però...

Otto Gabos
Isidore Bemporad ti guarda
matita su cartoncino leggero, fx
cm. 20 X30, anno 2011



martedì, novembre 22, 2011

Some Girls. Storia di Adele


Un altro ritratto dalla collezione Some Girls. Anno 1986 o dintorni. 
Adele la trovavi sempre a tutti i concerti, quasi sempre da sola o qualche volta con un amico alto o un'amica moretta che parlavano poco. Anche Adele parla poco. Preferisce fumare e quando ne ha voglia bere. Alterna vino rosso o birra, mai nient'altro. Se ne va sempre tra le ultime ai concerti visto che ha la macchina e può tornare a casa in tutta tranquillità. Si sa che lavora alle poste, ma non fa la postina. A lavoro non si mette mai il chiodo di pelle con le scritte di gruppi punk che pochi conoscono e una volta un tipo con cui aveva preso una birra al concerto dei Breathless non l'aveva riconosciuta. per farsi perdonare il tipo l'aveva invitata a uscire una sera. Non è che avesse poi tanta fantasia e dopo un paio di birre, uno di fronte all'altro senza dirsi quasi niente, le chiede di salire un po' sui colli. Guida Adele perché la macchina è sua e non la presta a nessuno. Arrivano su in cima in uno spiazzo dove d'estate c'è una discoteca all'aperto affollata di gente e che invece in pieno inverno, come si era in quella sera, è deserto. Continuano a dirsi poco o niente e il dramma è che non hanno nemmeno altre birre e neanche una canna. Allora il tipo pensa se sia il caso di baciarla o meno. Adele ha la faccia sempre un po' triste ma una bellissima bocca pensa ancora il tipo che a proposito si chiama Ezio. In fondo questa serata pallosissima potrebbe anche essere bella. Ezio si avvicina a lei e cerca di sorriderle. Gli manca un premolare superiore che gli trasfoma il sorriso goffo in una specie di ghigno di cane.
Qualche giorno dopo Adele è di nuovo appoggiata al suo solito angolo con la birra in una mano e la sigaretta nell'altra. è di nuovo sola e di Ezio, o come cavolo si chiama, non è con lei. Anzi non c'è proprio al concerto. Né a quello né a nessun altro concerto che ci sarà nei mesi a seguire. Non lo vede più nessuno e siccome non è che fosse proprio un figo straordinario viene dimenticato pressoché da tutti, amici suoi compresi. Chissà se qualche volta Adele pensa a lui quando ritorna sullo spiazzo sui colli con altri tipi che non l'hanno riconosciuta a lavoro in posta. Chissà.

lunedì, novembre 21, 2011

Giù per la scogliera a piedi nudi

Dagli Archivi Gabos. A rivedere questa disegno ero convinto do averlo colorato con i retini e invece con sorpresa scopro di avere usato ancora una volta i pastelli derwent. Nella prima metà degli anni Ottanta usavo quasi esclusivamente loro, poi sono arrivati i pantone, le ecoline, l'olio e il revival dei pastelli a cera come alle elementari. La china violenta con un pennino sfinito dalla pressione. Il segno è larghissimo, deformato dalla sforzo e dall'impeto. Un disegno pieno di ingenuità formali che è rimasto quasi isolato nella mia produzione. Poteva essere l'inizio di un percorso e invece non si è sviluppato. Resta però forte una carica sensuale, anche a distanza di anni, che prende forma nella gamba destra nuda e nervosa nella sua tensione. La ragazza scende lungo la scogliera con le scarpe da sera in mano. Sembra una fuga, oppure è ubriaca, non me lo ricordo bene. Una serie di dettagli che non mi ricordo bene. Solo la sensazione, forse bizzarra o peggio improbabile, che si un disegno imparentato con Intrigo internazionale, oppure un rimando a qualche dipinto simbolista, corrente che avevo scoperto e di cui mi ero invaghito con passione. Tanti anni dopo il disegno è finito sottovetro in mezzo a due lastre unite da una cornice di stagno saldato. Impossibili da smembrare, difficilissimi da scansionare. Ormai cornice e disegno fanno un tutt'uno. è comunque possibile che da qualche parte esista anche la versione gemella colorata a retino. Quella, ne sono sicuro, non è sottovetro.

Otto Gabos
Giù per la scogliera a piedi nudi (ma con pumps in mano)
china e pastelli derwent su carta
cm. 30X40 (cornice indissolubile inclusa), anno tra 1983 e il 1985

domenica, novembre 20, 2011

Madame Voodoo

Da bambino ero spasso malato. Mancanza di ferro, di calcio, allergie varie, il favismo e non mi ricordo più cos'altro. Oltre a essere cliente fisso di pediatri e specialisti vari ero anche oggetto delle attenzioni di nonne, zie parenti e di zie acquisite che mi impartivano scongiuri, formule magiche, preghiere sacre e preghiere profane per guarirmi da tutti i mali e per proteggermi da possibili altri mali in agguato. mi mettevano in testa un piatto colmo d'acqua in cui versavano qualche goccia d'olio. Se questo precipitava voleva dire che ero sotto l'effetto del malocchio e allora vi con litanie in sardo stretto. Era la medicina dell'occhi preso, traduzione letteraria di ogu pigau, ossia malocchio. Ogni tanto cercavano sotto al letto, sotto al materasso, fin dentro l'imbottitura dei cuscini alla ricerca della prova. Una bambolina fatta di stracci, pezzi di vestiti rubati, capelli raccolti che rappresentava la vittima che poi era stata trafitta da aghi e chiodi vari. Mia nonna mi raccontava di poveretti belli e sani che nel giro di poco tempo appassivano vittime di un male oscuro fino a morirne. Solo dopo la morte a volte venivano trovate le bamboline del malocchio. In pratica era il voodoo mediterraneo. Le bamboline voodoo in Sardegna erano Is Mazzinas. Nella seconda metà degli anni Ottanta, ai tempi della mia collaborazione con Frigidaire ho realizzato una serie di mazzinas che numerate in serie venivano pubblicate sulla rivista. progettavo di inserirle in un contesto narrativo ma poi, come per tante altre idee, non era stato possibile realizzare. Poco più tardi ai confini con gli anni Novanta mi son messo a fare illustrazioni come questa che vedete in cui coabitavano diverse mie passioni. Il glamour, l'espressionismo, il fauve, le texture, le mazzine, l'esotismo creolo e ovviamente le narrazioni.  Piccole storie in una sola immagine realizzate a china e con i waxoil, pastelli colorati meravigliosi che univano le migliori qualità del pastello a cera con le migliori qualità del pastello a olio. Per la cronaca ogni tanto il piatto sulla testa me lo faccio ancora mettere. Non si sa mai.

Otto Gabos
Madame Voodoo
China e pastelli waxoil su carta
cm. 30X20, anno 1989


venerdì, novembre 18, 2011

Ignazio prima degli Gnummo Boys

La seconda prova per l'approccio grafico degli Gnummo Boys. Ancora tecnica mista con acquerello e matita. In primo piano Ignazio in una versione abbastanza diversa da come sarà poi sul libro. Dietro di lui una versione di Cosetta che nei miei piani doveva avere l'aria da maschiaccio. Stavo progettando la periferia immaginaria che avrebbe dovuto racchiudere un'insieme di periferie ordinarie. Avevo pensato anche di trasformare la "steppa" piuttosto in una savana bruciata invasa dalle spighe di qualche graminacea. Una periferia decisamente più mediterranea e vicina alle mie origini. alla fine è andata come va spesso nei miei libri: ho attinto dall'enorme serbatoio dei ricordi cagliaritani per poi innestarli in un contesto urbano a trazione bolognese e padano. Viene fuori questa città oscillante, in bilico perenne che è un po' il ritratto del mio rapporto con il vissuto personale che tende a inglobare, piegare in un'amalgama geografico ormai senza confini. Basta dare uno sguardo alla mappa inserita alla fine del libro e disegnata da  poldo e ignazio che è una sorta di diario intimo (il mio) che diventa dichiarazione di intenti, quasi un manifesto.

giovedì, novembre 17, 2011

Giuliana aspetta

Con la nascita di Carbonia nel 1937 arrivarono dalla penisola dirigenti, ingegneri in grado di governare e far lavorare le miniere di carbone di quell'area del Sulcis molto povera. Con gli ingegnere arrivarono le mogli e le famiglie al seguito. Magari una vita di agi in un luogo avaro di mondanità. Giuliana, nel ritratto, è moglie di un ingegnere idraulico. Arrivano da Brescia e l'entusiasmo di lui va di pari passo alla noia di lei. Giuliana si lava continuamente quasi avesse timore di rimanere macchiata per sempre di quel nero vischioso della polvere di carbone. Si lava e si trucca, si trucca e aspetta. Nel mentre il volto si fa sempre più duro e spigoloso. Come un pezzo di carbone. Carbone fossile.
Otto Gabos
Giuliana aspetta
matita, pastelli o olio e fx, su carta leggera
13 X 21, anno 2010



mercoledì, novembre 16, 2011

Respiro

Qualche mese fa ho saputo che l'amministrazione di Cagliari avrebbe dato ordine di abbattere e rimuovere i baretti della spiaggia del Poetto (la spiaggia cittadina, un tempo lunghissima e dalla sabbia bianchissima). Le ruspe ora sono già al lavoro e si prevede una ristrutturazione di tutta l'area con la speranza di renderla il fiore all'occhiello della città. anni fa era successa una cosa analoga con i casotti. I casotti erano costruzioni in legno, dipinto con colori vivaci adibiti a spogliatoio ma che diventavano anche delle piccole casette sul mare. Casette minuscole, senza servizi igienici. un giorno arrivarono le ruspe e li rasero al suolo tutti. lo scenario del Poetto cambiò per sempre. in peggio direi e non solo da inguaribile nostalgico quale sono. la storia che si ripete mi ha fatto venire voglia di ripercorrere quegli ultimi mesi con i casotti. siamo nella prima metà degli anni ottanta, che non erano ancora da bere, né lo sono mai stati in una città come Cagliari. Erano piuttosto anni di risveglio, il mio e quello di altri che vivevano per la musica senz'altro.  ho iniziato a disegnare questa sequenza, a biro su carta da stampante, un disegno muscolare ma di getto. C'è anche il titolo, provvisorio ma c'è. Respiro forte. è un progetto, uno dei tanti nel cassetto, che attende solo la possibilità concreta e seria di farsi libro.

martedì, novembre 15, 2011

F. sul divano con borsa gialla e scarpe nuove (rosse)

Continuo con altri ritratti di donne. Una serie di immagini di donne sedute. In posa, stanche, morbide, annoiate, occupate, assorte, distratte, erotiche, sciatte. Donne in uno spazio intimo e privato. Questione di un attimo, magari anche Prezioso. Qui c'è F., una ragazza algida, distaccata, quasi diafana nella sua eleganza minimalista. Lei le scarpe le indossa. Ha qualche dubbio sulla moda del plateau; perché comunque lo si voglia stravolgere rimane sempre la suola a zeppa della mamma quand'era giovane.
Otto Gabos
F. sul divano con borsa gialla e scarpe nuove (rosse)
cm. 45 X 33, china  ed ecoline su cartoncino da 220 gr.

lunedì, novembre 14, 2011

La prima Some Girls

Questo di oggi è il primo ritratto in assoluto della serie Some Girls. Fa parte del blocco ritrovato e, a andando a ritroso con la memoria, risale all'ultimo scorcio del 1986 e alla prima parte dell'87. Come tutti gli altri della serie che presenterò su Radioherzberg si tratta di un disegno fatto su carta leggerissima e inchiostrato a pennello. Il formato è piccolo, un A5. Per l'occasione l'ho ripresentato con qualche modifica grafica ma non escludo di postarne altri della serie nella versione nuda e cruda senza grossi aggiustamenti. Some Girls è una collezione di volti di ragazze e di donne. A distanza di tanti anni non mi ricordo più se e quanti fossero frutto di fantasia o di osservazione sul campo. Di sicuro non sono pinup classiche secondo gli standard del fumetto glamour, sono persone normali, infatti andavo alla ricerca della persona carina che raccontasse qualcosa, più o meno persone che puoi incontrare a lavoro, in un supermercato, in metro, autobus. Persone con cui fare amicizia e in certi casi magari anche innamorarti.

sabato, novembre 12, 2011

Some Girls 2

La ragazza immagine odierna di Some Girls. Anche questo disegno è recentissimo, giusto qualche giorno fa. Ho usato per inchiostrare un pennello da tempera piatto, abbastanza inusuale per la china ma che mi consentiva la stesura a pettine, piuttosto materica.

venerdì, novembre 11, 2011

Poldo com'era

Questo è uno dei primi studi per Poldo, il protagonista di Arrivano gli Gnummo Boys. Pensavo di continuare con una tecnica che seguiva Banana Football Club con la variante del segno a matita invece dell'uso della china. Rimaneva l'acquerello e la bicromia porpora, color gnummospalma. In seguito ho deciso per una svolta più pop con bianco e nero steso a pennello e grigi piatti a sostegno. un recupero rinnovato e aggiornato di una tecnica che ho praticato a lungo.


giovedì, novembre 10, 2011

il blocco ritrovato

Questo disegno fa parte dello stesso blocco che raccoglie la collezione di Some Girls. Risale alla seconda parte del 1986 quando ormai mi ero trasferito a Bologna da quasi un anno. Avevo frequentato l'ormai mitica scuola di fumetto Zio Feininger e qua e là nel blocco se ne vedono tracce. C'è qualche disegno della Ghermandi, un mio disegnino inchiostrato da Ottavio Gibertini. Il blocco poi era scomparso. Mi ricordavo di qualche disegno ma ero convinto fosse tornato a Cagliari durante qualche trasloco. Questa convinzione è durata anni, fino a una serata di fine luglio quando a casa di Massimo Semerano è ritornato alla luce. Era finito in cantina, nella sua cantina, forse durante il periodo in cui ho vissuto a casa sua. è rimasto in cantina quasi quindici anni e della cantina ha l'aroma. Di polvere e muffa come le cose vecchie o antiche. Il disegno è fatto a pastello, i derwent che richiedono un approccio decisamente muscolare. non mi ricordo perché l'ho disegnato e chi è il personaggio. E la cosa che mi turba è che sono quasi sicuro di averlo disegnato con la mano destra. L'altra mano.

Some Girls 01

Some Girls era un disco dei Rolling Stones di parecchi anni fa. Da poco ho ritrovato un mio blocco da schizzi risalente alla seconda metà degli anni ottanta. Conteneva una serie di volti di ragazze per lo più inchiostrati a  pennello. Tutti i disegni erano accorpati in un'unica etichetta che era appunto Some Girls. Sto pensando se postarli o meno su questo blog. Nel mentre mi è tornata la voglia di disegnare altre ragazze, così ho ripristinato il progetto Some Girls e questa che vedete è la prima ragazza della nuova serie. Forse sarà un personaggio di un altro libro, per ora è la pinup di oggi. Magari se qualcuno vuole scrivere delle storie per ogni ritratto potrebbe anche venire fuori un racconto interessante.

sabato, ottobre 29, 2011

13 disegni di Otto Gabos al Bistro 18 di Bologna


Una mia piccola mostra di disegni quasi tutti inediti, tutti comunque con un pezzo di storia dietro. 13 disegni che espongo al Bistro18 (via Clavature 18/b Bologna tel.051 273014. Aperto dalle 9,00 alle 24) che è un bel posto in pieno centro. Si mangia e si beve bene.
venerdì 4 novembre alle 17 ci sarà l'inaugurazione ufficiale anche se i disegni sono già in mostra. Come sempre vi aspetto.

mercoledì, ottobre 19, 2011

Barramundi Lab


Stiamo arrivando.

venerdì, giugno 10, 2011

Gabos alla Montagna in Giallo



La montagna in giallo. dal 10 al 12 giungo a Castiglione de' Pepoli (BO). Fumetti, incontri sul giallo, mostra e comics da collezione. Io ci sarò. E ci saranno anche le tavole di Sarti Antonio, come cavare un ragno dal buco, scritto da Loriano Macchiavelli, ormai un classico della narrativa illustrata.

mercoledì, maggio 25, 2011

Primo reading con gli Gnummo Boys



Giovedì 26 maggio ore 20.45 al Cassero di Porta Saragozza a Bologna Otto Gabos racconta "Arrivano gli Gnummo Boys"
In occasione dell'uscita del mio nuovo romanzo leggo e racconto alcuni brani all'interno di una bella serata a sorpresa della rassegna teatrale Volo sulla città- Angeli sui tetti".

la storia:
Poldo fa la prima media, è un po' grassottello e i suoi genitori sono ex figli dei fiori e non gli permettono di vedere la tv, né di mangiare ''schifezze'' confezionate. Trascorre il suo tempo con il suo amico Ignazio. Un giorno, vicino al palazzone in cui abita, sorge un nuovo stabilimento della Gnummospalma, un prodotto alimentare rivoluzionario un po' crema di cioccolato e un po' marmellata. La Gnummospalma è irresistibilmente buona. Da quel momento Poldo diventa la vittima dei terribili scherzi dei bulli del quartiere. Dopo una sortita notturna nella fabbrica della Gnummospalma alla ricerca delle rutilanti tute usate per gli spot, Poldo, Ignazio e due loro nuove amiche, Cosetta e Danielona, scoprono che gli Gnummo Boys sono un piccolo ingranaggio di un perfido disegno planetario. La nuova Gnummospalma, infatti, è un esperimento per creare assuefazione totale. Attraverso di lei ''qualcuno'' vuole rendere la gente ubbidiente e schiava!!! Cosa fare?

link Giunti con notizie sugli Gnummo Boys:
http://www.giuntistore.it/customer/product.php?productid=14774&cat=94

link con tutte le informazioni della rassegna "volo sulla città - angeli sui tetti"
http://www.angeliallefermate.it/2011/05/03/volo-sulla-citta-angeli-sui-tetti-dal-5-maggio-al-9-giugno

ti aspetto!
grazie
Otto Gabos aka Mario Rivelli aka Mariotto

Una bambina intelligente



Un disegno per un progetto non andato in porto. Succede. Succede anche più spesso in questi tempi. Però il disegno mi piace ancora parecchio. Ho usato diverse tecniche e ripreso in mano addirittura i pastelli a cera. La bambina è intelligente e magari questa volta succede che qualcuno la vorrà per un altro progetto, un'altra storia e allora eccola qui sul blog di Otto Gabos.

mercoledì, maggio 18, 2011

Ecco il libro degli Gnummo Boys!





Oggi mi è arrivata una copia di Arrivano gli Gnummo Boys. Dalla settimana prossima inizio a portarlo nelle scuole e in pubblico. Farò delle letture di brani scelti, racconterò un po' la storia. Chi fosse interessato a incontri, presentazioni, letture può contattarmi.
Sono molto contento del libro, il mio primo cartonato per ragazzi, il primo firmato con i miei due nomi insieme.
Vedere che un romanzo fatto di idee, parole, disegni, file e stampate provvisorie prende finalmente forma e diventi un vero libro per giunta cartonato mi emoziona ancora. Così mi sono pure messo gli occhiali da sole di mia moglie che sono belli grandi e coprono gli occhi.

credits:
Mario Rivelli e Otto Gabos: Arrivano gli Gnummo Boys, Giunti Junior, Firenze 2011, Euro 14,90

venerdì, maggio 13, 2011

Anni Trenta a Carbonia



Ho ripreso il pennino, uno di quelli americani molto classici, poi china diluita un po' di ecoline su carta casuale, da fotocopie riciclata. per entrare in confidenza con un'altra epoca della mia terra d'origine. questo Sulcis minerario e austero. Poverissimo adesso com'era poverissimo allora negli anni trenta quando in tempi brevissimi il regime tirò su dal niente la città di Carbonia destinata a diventare in breve tempo la terza città della Sardegna. Una città artificiale con un nome che evoca mondi fantastici. Minatori sardi, veneti, istriani. Un luogo di confine per gente di confine. Un luogo perfetto per iniziare una nuova storia.

martedì, maggio 10, 2011

Sotto la pioggia battente di Napoli




Sabato 30 aprile al Comicon di Napoli pioveva a dirotto. Tutta la giornata sotto la pioggia battente. Mi hanno prestato dei fogli da schizzo della canson e li ho voluti provare. L'effetto è molto interessante e mi ricorda un po' la carta da spolvero usata per la Giustizia e per il Ragno. Ho aggiunto anche un po' d'acquerello. Li ho poi messi ad asciugare e il valido Gianluca, master dello stand Black Velvet, a mia insaputa ha messo pure in esposizione la dama con cappello. Ci sono state alcune persone che l'avrebbero voluto acquistare, tra cui una graziosa signorina che ha anche insistito. Il guaio è che non ho mai venduto i miei disegni e al momento non saprei nemmeno a quanto venderli. Forse dovrei entrare nella condizione mentale di mettermi a realizzare dei diseggni fatti apposta per mostra e vendite. Forse. Aiutatemi voi che sapete sempre tutto!

lunedì, maggio 09, 2011

Giustizia Tour a Bologna



Cacucci e Gabos ancora dal vivo. Instancabili. Mercoledì 11 maggio siamo di nuovo a Bologna al Vanilla&Comics alle 19 per parlare di questo romanzo scomodo, ormai quasi maledetto forse perché straordinariamente attuale.

giovedì, aprile 21, 2011

La lavagnetta degli appunti segreti 02



Prove prove e ancora prove. Una settimana che ci pensavo e oggi ho iniziato a passare all'azione. prove a pennello con un po' pennino e poi ecoline e gessetto bianco. cerco la fluidità del segno. Vario di continuo la pressione del segno e poi uso la superficie semiruvida di un cartoncino canson grigio. l'evoluzione naturale di un anno di matita feroce. meno rabbia, più gioco. magari sarà ancora un noir italiano, magari di altri tempi, per ora sono solo prove.

lunedì, aprile 04, 2011

Very british mood



Marc ha scoperto un'inedita vena autunnale, molto british. Forse è l'inizio di un racconto o forse solo un bel momento disegnato.

sabato, aprile 02, 2011

Le ricette di Otto Gabos: Risotto al topinambour



Oggi che è sabato Otto Gabos si dedica alla cucina. Mi piace fare i risotti. Mi rilassa e mi dà soddisfazione e nel frattempo penso.
Avevo visto più volte sugli scaffali di certi supermercati il topinambour. Mi aveva colpito a partire dal nome, decisamente buffo che poteva essere quello di un topo spadaccino. anche l'aspetto non era da meno, a metà strada tra una patata, lo zenzero e il gingko biloba. Ho scoperto che in Italia vine coltivato in Piemonte e ha un gusto che ricorda sia il carciofo (molto) che i funghi (molto meno). l'ingrediente ideale per fare da base per un buon risotto. E così ho fatto.
ecco la ricetta:
Risotto al topinambour
dosei per 4 persone
300 gr. di riso carnaroli
250 gr. di topinambour
1 spicchio d'aglio
1 scalogno
1 cucchiaio di olio di oliva extra vergine
1 noce di burro
1 litro di brodo (è inutile che me a racconti con il brodo da bollito, ho sempre fretta e uso il dado)
1/2 bicchiere di vino bianco secco e fermo (pinot bianco va benissimo)
parmigiano grattato a piacere.

sbucciate e e tagliate a dadini il topinambour. sciacquatelo in acqua corrente.
mondate e tagliate aglio e scalogno. L'aglio a pezzi grandi così è più facile individuarlo e toglierlo.
soffriggete in una pentola antiaderente con olio.
preparate il brodo.
unite al soffritto il topinambour e fate rosolare rimestando spesso.
unite un mestolo di brodo, anche due e fate cuocere finché il composto non diventa morbido e omogeneo.
aggiungete il riso, fatelo tostare con il resto e poi sfumate con il vino.
quando il vino è evaporato aggiungete il brodo per gradi.
come in tutti i risotti mescolate e aggiungete il brodo, mescolate e aggiungete il brodo.
il carnaroli è di cottura davvero lenta quindi armatevi di pazienza e girate, girate.
quando finalmente il riso è in dirittura d'arrivo innevatelo con il parmigiano.
spegnete e lasciatelo mantecare con il burro aggiunto all'ultimo momento. buono lo stesso ma meno dannoso.
servite in tavola accompagnato da un buon Dolcetto d'Alba.
Buon appetito dal vostro Chef Gabos!

domenica, marzo 27, 2011

La lavagnetta degli appunti segreti 01



Mi sa che è la prima volta che lo faccio. Mettere sul blog alcuni disegni privati, i primissimi studi di un qualcosa che forse sarà direzione, forse libro, o forse un tentativo abbandonato. Lo faccio per condividere, perché ho bisogno di un parere esterno, di un confronto e di una riflessione. Sono disegni a formato originale, fatti come sempre nei ritagli di foglio, in questo caso un Favini ruvido da 220 gr. la carta leggermente porosa fa spandere un po' il segno, che in questo caso mi piace.
sto continuando nel processo do dare corpo su carta alla mia immagine mentale di libro finito e preso direttamente dallo scaffale della libreria. la strada da seguire è questa.
sono arrivato a questo gesto di condivisione senza pudore ieri sera. ci ho pensato tuto il giorno e il pensiero si è unito a un altro pensiero che mi affronta invece già da qualche giorno.
la riconducibilità del segno a una matrice, a un referente noto. vedi un disegno e cerchi in automatico di imparentarlo a un altro autore, cerchi di associarlo, di trovare delle caratteristiche comuni. Di fronte al nuovo si cerca di trovare una collocazione, dargli una quasi normalità. diventa più facile assimilare, digerire. diventa ancora più facile poi parlarne con altri.
con la musica è una prassi assolutamente consueta e normale.
c'era un mio compagno di liceo che quando siamo andati in panda per il viaggio di diploma metteva continuamente sul mangianastri i primi tre dischi dei Cure. per chilometri e chilometri fino a Copenhagen. e poi anche fino ad Amsterdam. I primi tre dischi dei Cure sono tra i dischi che conosco meglio tant'è che non li ho poi ascoltati per anni. li avevo in testa sia in scaletta che con la funzione random. Rientrati dal viaggio il mio mi ha chiesto per mesi se conoscevo altri dischi "tipo i Cure". io non li trovavo altri dischi tipo i Cure. anni dopo gli avrei potuto consigliare Adore degli Smashing Pumpkins un disco che pure dissimile era tipo i Cure nello spirito. gli avrei anche potuto consigliare tutto Tim Burton e tutto Neil Gaiman che anche se non suonavano erano molto "tipo i Cure".
L'altro giorno invece un altro mio amico, stavolta molto acuto e preciso, mi faceva notare che Otto Gabos a vederlo non è che ricordasse qualche altro autore. il che agli occhi di un lettore nuvo o appassionato di fumetto potesse risultare un fattore destabilizzante. proprio per i motivi suddetti della riconducibilità a modelli esistenti.
il fatto non so se sia un bene o cosa,. non lo so davvero. certo è che a pensarci bene mi sarebbe piaciuto tanto essere paragonato anch'io a qualcosa "tipo i Cure". davvero.
mi ricordo invece l'effetto che mi fecero i disegni dei Valvoline su Alter Alter la prima volta che li scoprii. ne fui devastato. me ne innamorai perdutamente. e questo mi ha segnato per sempre nel bene e nel male nel proseguimento della mia carriera.
la domanda è però questa:
Ma a chi somigliano i disegni di Otto Gabos?

venerdì, marzo 25, 2011

Si scrive Gnummo e si legge Gnammo



Oggi ho finito la copertina di Arrivano gli Gnummo Boys. Fra poco, dopo cena, mi dedicherò alla bandella con il riassunto e poi forse ho finalmente finito. In libreria penso e spero a metà maggio. Keep in touch for the news.

mercoledì, marzo 23, 2011

Le facce degli ulivi



Sto preparando il materiale per iniziare finalmente la terza parte del Viaggiatore Distante. Appunti scritti, pezzi di dialoghi, foto, qualche disegno preparatorio. Inizierò con gli ulivi. Dovrò disegnare gli ulivi, alberi con il volto. Gli Ulivi hanno una faccia riconoscibile e unica. sono diversi dagli altri alberi. Sanno di campagna coriacea, bevono poco e crescono lenti ma inesorabili. Imparare a disegnare gli ulivi sarà come fare dei ritratti dal vero. Li chiamerò per nome. Gli ulivi sono l'apertura del volume. ulivi di Calabria in un autunno che tarda ad arrivare. Un cacciatore che non caccia e che cammina, un cacciatore che ricorda l'infanzia e le trappole per i tordi, ora illegali. Un cacciatore che torna casa con cicoria e asparagi selvatici. Inizierò così senza sogni, senza incubi. riprendere dopo anni, immergersi nella gravidanza di Diana senza fine, in un inverno poco dopo l'11 settembre che orami è storia e che invece dovrà essere ancora shock del momento. sarà complesso e bizzarro e spero davvero di non dimenticarmi niente, di non lasciare pezzetti per strada. spero davvero di riconoscere Romeo e il suo viaggio. Per ora soltanto gli ulivi.

domenica, marzo 20, 2011

Prove tecniche di segno



Dopo parecchi anni, ho sentito l'esigenza di riprendere il pastello, quelli Derwent a sezione circolare. Ho usato anche una matita bianca grassa con un alone avorio. poi sono andato sopra con il pennello nero e il solito resto.
è una prova tecnica per un possibile sviluppo a lungo termine con un lavoro lungo. sto cercando di mettere su carta quello che sto visualizzando a mente. Il libro già finito e stampato. Ci vuole tempo e parecchi tentativi per avvicinarsi alla " visione".
per ora mi andava solo di provare e di postarla.
magari se volete darmi un parere mi sarà di sicuro utile.

sabato, marzo 19, 2011

Oggi è la festa del papà




Ho fatto per tutta la notte un sogno orribile, dove c'era una persona che conosco che in canottiera e cappellino da baseball in testa massacrava la sua famiglia a colpi di spranga d'acciaio pino e compatto. Non riuscivo a cambiare sogno, era davvero aggressivo. Poi mi ha svegliato mio figlio con un bacetto ed è stato un bellissimo risveglio visto che non ne potevo più di pazzi scellerati.
-popà, non è che hai voglia di leggere il libro che hai sul comodino?
-no... mi sono appena svegliato...
-allora non è che hai voglia di guardare il comodino?
-?
-Cioè di guardare cosa c'è SUL comodino?
-Ah..
Allungo braccio e on la mano afferro qualcosa messo in bilico su una pila di libri.
Un Foglio del quadernone e una cartolina hand made a popup. camicia e cravatta scomponibili.
è il suo regale per la Festa del Papà.
ha scritto una poesia e un tema su di me. Mi direte, lo fanno ogni anno tutti i bambini per orni papà. Echissenefrega rispondo io! il bello è proprio questo, essere comunque unici in una cosa di massa, ovvia, come sono le feste, le ricorrenze istituzionalizzate.
Mentre faccio la scansione della poesia do un'occhiata alle rassegne stampe. Leggo di Gheddafi che prima dice che accetta il cessate il fuoco e poi bombarda, leggo delle solite beghe meschine in parlamento, leggo che un altro giorno di orrore è trascorso in Giappone e leggo pure l'estratto del solito saggio che riguarda il tramonto, la fine, il tracollo della figura di padre. Un padre rammollito che non è più in grado di trasmettere ai figli valori ed educazioni, di un padre che delega tutto alla mamma e si tiene per sè solo abbracci, baci, carezze. Insomma la componente affettiva. Forse sarà così, oppure chi scrive i saggi deve vendere e fare discutere e quindi è sempre contro. mi ricordo che un tempo il padre si rimproverava di essere sempre a lavoro, die essere poco presente a casa, di dialogare poco con i figli, di essere una figura ingombrante ecc. ecc. Insomma il padre, specie quelli tardivi come ma, non vanno bene adesso, ma non sarebbero andati bene ieri. io penso che uno impara a fare il padre giorno dopo giorno, sbagliando, cercando di fare quello può e come può. io penso sempre a mio padre, penso a quello che non faceva, a quello che faceva, alle parole dette e non dette. provo un'enorme tenerezza per la sua goffaggine per il suo senso dell'umorismo nonostante la vita con lui non sia stata molto tenera, penso al grande amore che mi trasmetteva abbracciandomi con le sue belle mani gigantesche. ed è quello che ho imparato da lui, ed è quello che trasmetto a mio figlio. Il grande abbraccione, il riempirlo di baci, uscire con lui e fare lunghe passeggiate e abbracciarlo di nuovo.
Faccio il padre così con buona pace di tutti i nostalgici dei pater familias.
Marc ti voglio bene!

giovedì, marzo 17, 2011

E allora sventolo la bandierina



Una bandierina tricolore piccola piccola, da bancarella, da mondiali di calcio. L'abbiamo messa sul balcone, la sventolo in casa e penso al sussidiario di quinta elementare, Piccole Faville, con le illustrazioni del grande Rino Albertarelli e penso al mio maestro che mima in classe il Tiremm' innanz, che ci fa fare la recita del Risorgimento e alla mia fila, quella dei Castori era toccato di fare Ciro Menotti e le Cinque Giornate di Milano, penso a Garibaldi in Sudamerica interpretato da Maurizio Merli e tratto da un romanzo di Dumas, penso a Silvio Pellico interpretato da Raul Grassilli, penso a un album di figurine bellissime che avevo completato, mi sembra che l'ultima figurina fosse quella di Guglielmo Pepe e poi penso a tutti gli anni in cui non ho pensato più a queste cose, all'allergia rispetto alla parola patria che in Italia si dice paese. Penso alla retorica degli anni, dei decenni e della resistenza che non finisce mai, penso a mio nonno sommozzatore in una grotta a bere le urine per nascondersi ai tedeschi, a zio Lino che andava a piedi in Africa al bisnonno morto l'ultimo giorno della grande guerra dilaniato da una granata. penso alla Povera Patria di Battiato a Viva l'Italia di De Gregori e penso al Presiedente Napolitano che poco fa al telegiornale mi sembrava davvero commosso.
E allora ho preso la bandierina piccola piccola e l'ho sventolata vestito come nella recita scolastica di quarant'anni fa. Un'interpretazione coltivata nei mesi. Così per un attimo ho pensato che tutto era bello che tutto aveva un senso, per un attimo mi sono sentito partecipe di qualcosa di grande, per un attimo non ho pensato allo schifo vergognoso in cui siamo precipitati giorno dopo giorno quasi senza accorgercene e per un attimo vorrei che quest'attimo durasse a lungo.
e allora sventolo la bandierina.

lunedì, febbraio 28, 2011

Appuntamenti Otto Gabos a Bilbolbul 2011



Quest'anno il mio coinvolgimento all'edizione di Bilbolbul sarà consistente, ecco la lista degli appuntamenti.
l'immagine che invece vedete è l'invito alla mostra che farò alla spazio Simon Gavina di San Lazzaro. espongo tavole estratte dai due romanzi noir realizzati nel 2010. Come cavare un ragno dal buco di Loriano Macchiavelli e La Giustizia siamo noi, scritto da Pino Cacucci. ci saremo tutti e tre. Leggeremo e converseremo con il pubblico.
Appuntamenti con Otto Gabos al festival Bilbolbul, 3-6 marzo 2011, Bologna.

Ven 4 marzo H. 18.00
Sessione dediche libri in Sala Borsa.

VEN 4 marzo H 21.00
inaugurazione mostra – reading
ANNO NERO
Luogo: simon spazio per le idee
DI OTTO GABOS
INTERVENGONO PINO CACUCCI, OTTO GABOS,
LORIANO MACCHIAVELLI
IN COLLABORAZIONE CON LIBRERIA ULISSE

Sab 5 marzo H. 14.30
Sessione dediche libri in Sala Borsa.

SAB 5 marzo H 17.00
incontro – performance
IL PARADISO DELLE
TROTTOLE
Luogo: libreria.coop officine minganti
OFFICINE MINGANTI IL CENTRO DELLE IDEE
CON BANDA PUTIFERIO, LOLA AIRAGHI, AKAB,
ROBERTO “FREAK” ANTONI, ONOFRIO CATACCHIO,
OTTO GABOS. INTERVIENE EMANUELE ROSSO

SAB 5 marzo H 22.00
festa
EVERY TIME I SEE YOUR
PICTURE I CRY
Luogo: locomotiv club
PERFORMANCE SCRITTA, ILLUSTRATA ED ESEGUITA
DA DANIEL BARROW
COLONNA SONORA ORIGINALE DI AMY LINTON
a seguire
THE AUTHORS PARTY
DJ SET DI ALESSANDRO BARONCIANI, OTTO GABOS,
DAVIDE TOFFOL

DOM 6 marzo H 16.15
incontro
RACCONTARE IL NERO TRA
LETTERATURA E FUMETTO
Luogo: biblioteca salaborsa – auditorium
CON PINO CACUCCI, OTTO GABOS, LUIGI BERNARDI
INTERVIENE LUCA BALDAZZI