venerdì, maggio 28, 2010

Mano sinistra antracite



Ho appena finito due tavole de La Giustizia siamo noi. Erano fuori scaletta, ma con Pino abbiamo pensato di inserire un momento di lieve e disperata tenerezza in una sequenza di grande tensione. Stamattina mi sono reso conto che era meglio se mettevo due pagine. E così ho fatto. La storia mi sta risucchiando parecchio. forse è per via dell'impatto drastico e decisamente fisico con la matita. Sono sporco di grafite dappertutto. La mano sinistra è color antracite. ho usato la micromina 2B, una 3B di legno e la 6B. quella da istinto, quella più spontanea. la uso da sempre nei momenti difficili, quando non ingrano, quando sono rigido e quando aspetto la magia. la magia che intendo è quando si riesce a mettere da parte qualsiasi filtro e mediazione razionale e lasci andare la mano che diventa il terminale ultimo del contatto diretto dal tuo antro interiore. Istinto, spontaneità, anima. nei suoi diari Nijinsky insisteva spesso su questo passaggio. essere strumenti di Dio diceva. io non scomodo nessuno, per pudore, dubbi, molti dubbi, forse insanabili. Ma il discorso di Nijinsky lo capisco. Eccome se lo capisco.
e sarebbe bello se lo capissero anche tutto quelli che si ostinano a usare per i loro disegni la rigidissima 4H. in nome dell'ordine e della pulizia.
Io le mani me le lavo sempre dopo il lavoro.
E sto bene lo stesso.

playlist di questa mattina di lavoro:
Baustelle: Amen
Tindersticks: Nenétte et Boni (the soundtrack)
Iggy Pop and the Stooges: Raw Power

mercoledì, maggio 26, 2010

Incontri con gli autori all'Accademia di Belle Arti di Bologna



Un po' di pubblicità per una bella rassegna iniziata ieri. Nell'aula magna dell'Accademia di belle Arti di Bologna è in corso la seconda edizione di Carte in Tavola. una seria di cpnversazioni tra autori, editor, docenti ed editori del settore fumetto e illustrazione. Non è momento didattico ma un confronto, un immersione nelle tematiche e nelle poetiche di scrive e disegna.
ieri si è iniziato con Massimiliano de Giovanni che conversava con Tito Faraci, poi Luigi Raffaelli incontrerà Topi Pittori, una delle più interessanti e raffinate case editrici per ragazzi. Il sottoscritto, Otto Gabos dialogherà con Francesca Ghermandi, un'amica oltre che grande artista e infine Enrico Fornaroli incontrerà Giorgio Cavazzano.
Gli eventi sono aperti al pubblico (quindi non solo agli studenti dell'Accademia) sono assolutamente gratuiti e soprattutto sono davvero molto interessanti. merce di questi tempi davvero molto rara.
Nell'immagine allegate troverete la locandina con le date e gli orari.
Vi aspettiamo!

sabato, maggio 22, 2010

L'eleganza spagnola e ancora il Pellegrino



Questi ultimi giorni li ho passati principalmente in accademia a rivedere storyboard e dialoghi delle prove di esame degli studenti. Tante storie, tante cose da dire, tanti problemi che necessitano di soluzioni. Alla fine ti trovi immerso in un flusso continuo di idee, personaggi, comunque sforzi creativi. Le storie non sono risposte multiple a test preconfezionate, le storie sono spesso impegno, atto d'amore oppure anche obbligo scolastico. E si vede sempre e appartengono a quest'ultima categoria.
Alla fine delle ore di verifica mi sento bombardato da informazioni, brandelli narrativi, facce di personaggi, altre facce assenti. Ho bisogno di decomprimermi e allora vado a vedere negozi di musica, librerie, negozi di scarpe.
In libreria ieri ho preso "La sala da tè dell'Orso Malese" di David Rubìn edito in Italia da Tunuè. Ho letto un episodio in autobus e ho guardato molte figure. Rubìn ha un lessico bizzarro, forza la grammatica, usa la contraddizione formale come arma espressiva. è un atteggiamento che ho notato più volte negli autori spagnoli. Negli anni Ottanta era evidente sia in Max che in Torres e ora che le Historietas stanno rientrando nel circuito italiano l'ho potuto notare qualche tempo fa nel segno di Luis Bustos con Endurance e adesso con Rubìn. Certi autori spagnoli hanno l'aria di divertirsi nell'approccio alle loro opere. Si lasciano andare con disinvoltura, se ne fregano proprio del canone. il risultato è un flusso impetuoso che a volte fai fatica a controllare. tutto molto piacevole. Stamattina ho continuato a leggere questi racconti dell'Orso Malese e pensavo che Tuono Pettinato potrebbe essere benissimo un autore spagnolo. anche lui si diverte molto e fa pure divertire che è importante.
siccome sono un autore e non un critico (e non voglio rubare il mestiere a nessuno) lascio le altre considerazioni a riposo dentro la mia testa e pubblico invece qui su Radioherzberg la quarta pagina del "Pellegrino con sciabola e lanterna".
Data l'accoglienza favorevole dovrò davvero pensare a dargli una struttura adeguata.

note:
David Rubìn "La sala da tè dell'Orso Malese", 2009, Tunué
Luis Bustos, "Endurance" , 2009, Planeta De Agostini

giovedì, maggio 20, 2010

fumetti a Camera a Sud




Oggi 20 maggio dalle 19 aperitivo e fumetti a Camera a Sud, in via Valdonica 5 Bologna.
Ospiti: Marco Ficarra, Massimo Semerano, Francesco Mattioli, Luca Genovese, Otto Gabos e Luana Vergari.
Non mancate!
infoline: 051 0951448

lunedì, maggio 17, 2010

Volto di Pellegrino a Torino



Sono appena stato al salone del libro di Torino. Pioveva a e faceva freddo. Il cielo sembrava quello da città del nord Europa, molto bello da disegnare, molto brutto da subire. conoscevo e conosco poco Torino, ma da quel poco che h visto mi ha fatto un'ottima impressione. architettonicamente elegante e internazionale, molto pulita e ordinata. sembrava l'altrove trasferito in Italia. Ero in Italia ma mi sentivo in viaggio all'estero. Alle fiere si cammina molto e questa, anche se si chiama salone, non fa eccezione. avanti e indietro senza sosta. C'era molta gente e tanti libri. in treno sentivo delle persone che si lamentavano che però non c'erano sconti. Gli sconti c'erano, bastava cercare con attenzione. tra le persone c'erano parecchie famose. A volte venivano intervistate, altre no. Quando vedi le persone famose da vicino puoi notare quanto sono alti, se usano il profumo e che scarpe hanno. cose così insomma. ho incontrato amici che vedo solo alle fiere e certi che non incontro nemmeno alle fiere. ho parlato abbastanza in inglese e bevuto molta acqua. la sera di venerdì poi siamo andati prima a cenare in una vecchia piola con circolo bocciofilo annesso. dava direttamente sul Po e di fronte c'erano i celebri Murazzi ( o Muraglioni come dice un altro amico che a Torino non c'era). questa piola sembrava presa da un altro tempo, quello di mio padre quando suonava la fisarmonica da giovane. sembrava anche che ci fosse il jukebox ma invece era solo qualche videogioco. la muscia però c'era in sottofondo. abbiamo mangiato e bevuto in allegria, pure un amaro locale, il Saint Simon che era buono e fresco di ghiaccio. più tardi siamo anche andati a una festa di una casa editrice molto figa che era al circolo canottieri. c'era tanta gente e musica anni Ottanta. a colpo d'occhio l'età media era dai 30 anni in su, c'erano molte persone con gli occhiali, altre vestite di nero, nessun tamarro e nessuna velina. insomma una festa di chi lavora con i libri. Mi sembrava di conoscere tutti e mi piaceva ascoltare Tainted Love fatta dai Soft Cell che mi sembrava di avere 20 anni e di essere tornato alla discoteca New Red nei dintorni di Cagliari.
Al salone del libro ho fatto vedere qualche disegno e mi sono pure portato dietro il quadernetto moleskin dove mi sono messo a disegnare Pellegrino con sciabola e lanterna. pare che piaccia e questo mi va venire voglia di andare avanti in punta di piedi quasi per gioco, molto per gioco visto che devo finire altri libri. l'amico massimo s. mi consiglia di mettere online sul blog anche le pagine a matita prima di inchiostrarle. lo farò di sicuro con pagina 5 e pure la 6. poi dovrò iniziare a pensare cosa fare di questa idea su quaderno che magari diventerà libro.
nel mentre ecco pagina 3 anche colorata. si vede anche la faccia del Pellegrino, che per ora è ancora senza nome.

mercoledì, maggio 12, 2010

Ancora il pellegrino



Poi la mattina dopo, in quei momenti che non sei più addormentato ma neanche sveglio, quando confondi i piani della coscienza, insomma in quello stato beato che viene chiamato come dormiveglia, il sogno è arrivato puntuale portandosi dietro con forza la storia che a grandi linee era bella che fatta. Ullalà che bello!
Al risveglio definitivo ce n'era abbastanza per prendere qualche appunto e farmi prendere dall'urgenza di buttare giù qualche schizzo a matita. Ho ripreso il quadernetto moleskin e di getto sono arrivate una decina di pagine divise tra ansie, voci nascoste e boschi di betulle. senza accorgermene ho iniziato e "Pellegrino con sciabola e lanterna" non è più soltanto il titolo di un disegno postato sul blog. è già racconto, racconto lunghissimo mi sembra con avventure, scatole cinesi, metafore. C'è della più schietta tradizione picaresca, c'è il languore del viaggio, la magia esoterica e quella da circo, mostri e demoni, santi e soldati. E poi il mare che accompagna l'avanzata sullo sfondo di un tempo che fluttua dal XVII secolo a tempi precedenti di mori e crociate, di quando l'America era giovane.
Ho finito anche questa seconda pagina. ho inserito la parte disegnata in un formato che già lo vedo libro. Di quelli tascabili e che ami di più, quasi la replica del quadernetto su cui continuerò a lavorare. per ora vado avanti così senza impegno, senza incarichi e commissioni. vado avanti anch'io con sciabola e lanterna senza essere pellegrino. Vado avanti e magari se c'è qualcuno interessato si faccia avanti.

sabato, maggio 08, 2010

Pellegrino con sciabola e lanterna



Questa mattina, mentre cercavo dei disegni ho invece ritrovato un quadernetto moleskin nuovo di zecca e che era sparito da mesi. Si tratta di un quadernetto di media stazza e piuttosto allungato. ha la copertina di un blue austero tendente al grigio e sembra fatto apposta per scriverci pensieri importanti. Invece mi è venuta voglia di farci un disegno su quei fogli lisci. volevo vedere se poi dall'altra parte del foglio si intravedeva la traccia. non sapevo cosa disegnare e mentre e ro lì con la matita in mano mi è venuto in mente la faccia di un pellegrino sulla rotta del Camino Francés per andare a Santiago di Campostela. Il pellegrino aveva un mantello, la barba e un cappello parecchio bizzarro che lo imparentava a un nostromo intento a governare il timone sotto la tempesta. Così ho disegnato anch'io una specie di pellegrino che però ha la spada e pure la lanterna. Egli cammina in un bosco innevato e non ho bene capito se sappia dove andare. Comunque sia va e io ho deciso di seguirlo. Fiducioso e curioso.
dopo mesi di uso selvaggio di matita e sfumino si è materializzata una linea più conclusa e definita. una questione di equilbri interiori. Il pellegrino ha bisogno di seguire una traccia. Un esile traccia di chi è devoto alla serendipità più estrema. Il bello del cammino è racchiuso nel senso di questa parola che suona buffa e sgraziata ma che ha un significato bellissimo.
Luminoso oserei dire.
Per la cronaca dall'altra parte del foglio si intravede la traccia del disegno. Peccato.

lunedì, maggio 03, 2010

premio al Comicon



Sabato 1 maggio ho vinto al Comicon di Napoli il premio come migliore sceneggiatore per Esperanto.
Ringrazio di cuore a tutti quelli che hanno apprezzato e sostenuto il romanzo.