martedì, ottobre 28, 2008

Il Diluvio Universale


Chi c'era dice che mercoledì 22 ottobre alle 9.30 il cielo era scuro come di sera. Di un grigio piombo gravido di pioggia pesante. Chi c'era dice che il diluvio è durato poco, poco più di due ore ma che l'acqua caduta era pari a quella che di solito piove in un anno. Ettolitri d'acqua.
Strade allagate. fiumi urbani in piena. Acqua gialla, acqua marrone.
Rita era intasata lungo la strada che porta all'ospedale. questa strada costeggia sul versante destro il parco che una volta apprteneva al manicomio cittadino. Il parco è cinto da un lunghissimo muro. Una porzione di questo muro, forse marcio, forse privato delle fondamenta dall'impeto dell'acqua piovana, crolla rovinando sulle autovetture in transito. Otto o nove vengono colpite e danneggiate seriamente.
Questo episodio non l'ho letto sui giornali. Il fatto è che l'intera giornata di mercoledì 22 è stata travagliata da episodi come questo. La somma di questi episodi crea la tragedia complessiva.
Ho visto immagini di case sprofondate, di macchine annegate, di volti in lacrime.
tutte cose che sembrano di altri tempi , di luoghi lontani dove tutto crolla sempre.
Invece è successo a Cagliari, è successo a Capoterra e altre località costiere vicine.
Sembra incredibiel. Ma poi sento voci al telefono, mi raccontano altre storie. Di qualche parente coinvolto nel diluvio.
E poi sono arrivati i morti.
Un cadavere di un disperso e rinvenuto mentre galleggiava nelle acque del Golfo degli Angeli.
Al dolore segue la rabbia del solito gioco delle responsabilità.
Leggo che certe case non dovevano essere costruite così, che le scuole non si edificano a ridosso dei corsi d'acqua e altre tristezze. Copioni già letti. Copioni sempre attuali. Purtroppo.
Questo diluvio sembra il terminale di un mese di follia.
L'economia che implode, la scuola che esplode, Obama che sfugge al complotto e tutti che scendono in piazza. Sembra davvero il grande raduno. Dopo il diluvio universale arriva anche il giudizio universale.
E intanto un amico mi invita a guardare Zeitgeist su Youtube.
Ipnotico, allucinatorio, fosco.
Me ne sto per due ore impalato sulla sedia a fissare il monitor. Mi sento imbarazzato.
Mi sembra di sentire l'acqua sotto i piedi e fuori la gente si prepara a sfilare in un nuovo corteo.
Si sente il corno della grande adunata.
Forse sono segnali di paura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tutto ciò che hai descritto purtroppo è vero! non è un romanzo...2 miei cari amici hanno perso casa, auto, mobilio, abiti, foto ricordo...un pezzo di vita! Sembra che il punto di non ritorno stia iniziando, sembra che ormai i fragili equilibri della natura, dell'economia, siano arrivati al punto zero. Cari amici è giunta l'ora di rimboccarci le maniche e ricominciare a vivere apprezzando le piccole cose, chissà , da buona ottimista che sono, magari ci aspetta un futuro più semplice ma migliore!- Ebe

smoky man ha detto...

io ho quasi perso la macchina. Ho visto le strade di cagliari ruggire d'acqua come scosse da draghi invisibili. Ho visto macchine galleggiare sull'acqua, gente spalare fango, gente piangente, gente triste, gente arrabbiata... mia nonna mi ha detto "sono scesa sotto casa, ero sola, dall'altra inquilina. Piove pioveva, quanto ho pregato Sant'Antonio..."
Ma il suono dell'Apocalisse spero sia lontano. Invece, secondo me, è il momento dell'indignazione, del rimborcarsi le maniche, del non delegare più, dell'incazzarsi... davvero... per migliorare le cose... sono finito in un circolo kafkiano di assicurazioni, fogli, foglietti, auto-dichiarazioni, testimonianze... non funziona nulla... rimettiamoci in sella togliendo magari davvero chi in sella non dovrebbe starci...

scusa lo sfogo...
goditi Lucca
e se ti rimane tempo e ti arrivasse una Moleskine "magica" lasciaci un bel segno. ci sia accontenta di piccole gioie noi fumettari... ;)

smok!