martedì, marzo 17, 2015

L'illusione della terraferma. Quasi una tavola finita.

Cominciamo a tirare le somme. Dopo tanto lavoro è tempo di mostrare qualcosa di finito o di quasi finito. Niente di meglio che una tavola, ancora priva del lettering con il testo, ma abbastanza definita. C'è molta terra, la mia idea di Sardegna e di Sulcis molto immaginario e soprattutto ricordato quando da bambino lo attraversavo in treno con mia madre per andare a Iglesias dove insegnava alle scuole di Campo Romano, il villaggio di minatori. Me lo ricordo così il Sulcis, un posto dal nome evocativo, che sembra lontano e denso di storie. Per farlo ho usato la grafite, lo sfumino, tanta china, i colori liquidi e poi le rifiniture preziose di Ilio Leo che hanno reso tutto più omogeneo e caldo. Caldo come la terra, anche quella che scende nelle viscere e che diventa miniera. Perché L'illusione della terraferma è anche storia di miniera e di minatori.

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