martedì, febbraio 13, 2007

Il figlio della notte

Spesso non mi ricordo la trama dei libri che ho letto e dei film che ho visto. ci sono persone che invece si ricordano per filo e per segno tutto (o quasi ) e a volte addirittura i dialoghi. io no. pIù che altro mi rimane ciò che chiamo l'essenza, il mood, lo spirito, ma poi tutto si sfilaccia. capita così che periodicamente legga libri già letti o riletti. Stessa cosa dicasi per i film. é uscito da poco la ristampa de Il figlio della notte di Jack Williamson. ho comprato il volume ( anche se lo possedevo già) perchè fa parte di Urania Collezione, unica serie da edicola di cui facccio effettivamente la raccolta. e non ho fatto a meno di rileggerlo. a distanza di circa 6o anni ha ancora intatto tutto il suo fascino, in bilico tra noir, horror, fantascienza(poca) e romance. è parente strettissimo el film cult Cat People uscito nello stesso periodo. se lì il fascino era nelle immagini e nella spelndida fotografia qui invece è nella forza visionaria e oserei dire sensuale di certe sequenze. come ho detto non mi ricordo le trame. e rileggere Il figlio della notte diventa una scoperta che si rinnova. Me lo porto in giro in autobus o le leggo nei ritagli di tempo o durante le sessioni allo scanner (avete presente quan'è noioso stare dietro agli scanner?)
è da anni che pesn sarebbe bello scriverne il seguito. Mi chiedo perché Williamson non l'abbia mai fatto e perché la versione anni '80 di Cat People sia così brutta.
lo leggo e lo vedo in bianco e nero con solo l'aggiunta dei capelli rossi della protagonista April. . nella mia mente si manifesta un po' film un po' graphic novel (ma non m'immagino disegnata da chi, forse Kaluta?)
Consigliato vivamente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Otto,
ma Esperanto non uscira' per Black Velvet???
Ciao.
Luca

Alberto Corradi ha detto...

Ciao Mariotto, quando aggiorni un po' i post? Stanotte ho fatto un sogno delirante con me, te e Semerano protagonisti. Traslocatori notturni di corpi, un'infezione notturna per le vie di bologna, tipo una notte di quindici anni fa, il tuo cappottone a scacchi, capello medio-corto e coppola sulla testa. Il ricordo del sogno sfuma sempre di più... un abbraccio, Alberto vampiro stanco.

ottogabos ha detto...

ma che bel sogno Alberto. sembra uno dei miei. comunque non mi ricordo di possedere un cappottone a scacchi almeno dai primi anni ottanta. allora non ci conoscevamo ancora ma avevo qualcosa di simile.