venerdì, aprile 13, 2007

Goodbye Mr. Vonnegut

Ho appena letto che è scomparso Kurt Vonnegut. Ha scritto uno dei libri che ha inciso di più nel mio immaginario. Mattatoio 5 a distanza di anni rimane sempre un passo avanti per stile e soluzioni narrative. Giochi di linguaggio e giochi narrativi usando i generi e attraversandoli e ribaltandoli. Il protagonista Kilgore Trout assunse anche un'identità terrena incarnadosi come autore di un altro romanzo visionario iperfreak, quel Venere sulla Conchiglia che solo anni dopo si rivelò come opera pirotecnica di un grande della fantascienza: Philip Josè Farmer.
si fa fatica a rendersi conto che uno scrittore come Vonnegut, essenza stessa della modernità non ci sia più. E me ne dispiace.

domenica, aprile 08, 2007

Pasqua sarda

Un ritratto di Grazia Deledda per gli amici del Circolo Sardegna di Firenze.
Senza volerlo a livello di coscienza oggi mi sono troavato a leggere Salvatore Niffoi e ad ascoltare Andrea Parodi. Cultura indubbiamente sarda, fortissimamente sarda. Non è nostalgia visto che raccontano di posti e suoni che non ho mai conosciuto a fondo. Non so cosa sia se richiamo, se retaggio o cos'altro. Però in questa giornata di Pasqua a Bologna mi sono sentito in Sardegna. Odore di mare e di macchia mediterranea. Salsiccia alla brace e agnello che non mangio mai. Quei colori abbaccinanti, quei suoni ruvidi, taglienti li sento incredibilmente vicini. Penso che se un giorno sarò conquistato dall'urgenza di esplorare luoghi e una cultura che mi ha sempre sfiorato senza possedermi del tutto sarà ua presa di coscienza nitida. Mi metterò in marcia, magari a piedi, e viaggerò cercando di capire, cercando di darmi delle risposte, cercando di mettere a fuoco una possibile identità latente. Sono nato in una città di mare, mi sono cibato di pesce e non ho mai amato la carne. Mi sono crucciato di essere nato in un'isola senza vocazione marinara, senza quella curiosità indomita verso l'esterno, verso il mondo circostante. Forse è tempo che pensi a viaggiare verso l'interno, ritrovare tra le rocce e le querce qualcosa di nascosto che pure possiedo e che gli altri notano.
Mi metterò in viaggio e prenderò appunti. Forse saranno più che appunti.

giovedì, aprile 05, 2007

Clock DVA Advantage

Quando mi avvicino dopo parecchio tempo a un disco che nel passato ha rappresentato tantissimo lprocedo con molta cautela. ho paura della delusione, di un brusco ridimensionamento dovuto allo scorrere degli anni su di me, sulle cose. ascoltare qualcosa inserito in un reciso contesto storico fa un po' l'effetto museale. così l'altro giorni ho ascoltato dopo diversi anni Advantage dei Clock DVA. un disco del 1983. un disco che declina musicalmente il concetto di noir. quand'era uscito il noir non era ancora così diffuso, non era diventato il grimaldello narrativo per parlare della contemporaneità. suoni cupi, ruvidi con un piano malato, un drumming incessante e strasichi vagamente jazz. Titoli struggenti. Tortured heroin, Poem, Brief Encounter. molte suggesioni.
anni dopo incontrai Adi Newton per intervistarlo. I clock Dva avevano preso da parecchio tempo la svolta elettronica. ero emozianto e Newton mi sembrava una specie di De Niro con i capelli rossi. Fumava molto. A distanza di anni Advantage è stata una bella sorpresa- a parte le emozioni ritrovate c ene sono state anche delle nuove. un po' come quei libri che ti seguono per tutta la vita offrendoti altre chiavi di approccio sempre inedite ed entusiasmanti.

Domanda. esistono per voi libri o dischi che vi accompagnao da anni raccontandovi sempre qualcosa di nuovo?