martedì, ottobre 20, 2009

Aspettando Esperanto 15. Mods Skarabos



I Lord Skarabos sono una mia rivisitazione dei Mods. non vanno in giro in lambretta né usano il parka verde. hanno tuba e mantello che li riconduce alla Carboneria, alle società segrete. Gli Skarabos sono stati tra i personaggi di Esperanto che mi hanno più intrigato dal punto di vista grafico. Forse avrebbero potuto avere il respiro giusto per un ruolo di spicco, da protagonisti. ma forse sarebbe stata un'altra storia come ho già scritto in un post precedente, quello intitolato: Le Seconde Linee.
penso spesso ai Mods, al loro periodo storico carico di tensione immediatamente precedente alla contestazione studentesca. gli ultimi baluardi di un'eleganza ricercata e rigorosa. belli da vedere e belli da ascoltare. quando c'erano i Mods originali ero troppo piccolo. sono arrivato con la seconda ondata, quella post punk dei Jam. Peter Weller mi folgorò. da allora ho praticamente tutto di Paul Weller, nelle sue varie avventure musicali. non escludo di affrontare il movimento Mods in una prossima storia che sia più ampia e articolata che solo dal punto di vista musicale. c'era il fermento delle periferie, insieme ai mods nasceva anche il suo rovescio: il movimento skinheads con diverse analogie musicali, gli stessi malumori ma risolti in maniera radicalmente opposta e non condivisibile. C'erano i rockers e c'erano tanti altri ragazzi che di tutto ciò non ne sapevano assolutamente niente. forse parlerei proprio di questi ultimi. ragazzi un po' come mio padre che negli anni Cinquanta suonava ma non ascoltava Elvos e il Rock'n'roll. suonava la fisarmonica che non era uno strumento molto rock'n'roll. i suoi miti erano maestri Gorni Kramer. A me sembrava strano e incredibile che un ragazzo degli anni cinquanta non fosse rock'n'roll, così come mi sembrava strano che tra la fine degli anni Settanta e la prima parte degli Ottanta ci fossero dei ragazzi che non ascoltassero punk, new wave, post punk. E invece erano in tanti che ascoltavano tutt'altro.
A distanza di anni a rileggere la storia, la mia, è stato un po' come svegliarsi da un lunghissimo sogno.

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