venerdì, ottobre 02, 2009

Aspettando Esperanto3. La collocazione forte



Avevo pensato questo personaggio per affidargli un ruolo da cattivo, da villain in perfetto stile Silver Age. Mi intrigava quella mano ad artigli tentacolari estraibili e pure la conformazione torva che riprendeva e sviluppava le fattezze dell'Avvoltoio, uno dei nemici più noti dell'Uomo Ragno. Il risultato ottenuto mi piaceva parecchio e avevo deciso di usarlo a un certo punto della storia per dargli una collocazione forte. Scrivendo mi sono accorto che questo “certo punto” faceva fatica ad arrivare. Sono arrivato alla fine che del personaggio uncinato in Esperanto non c'è la minima traccia. Appare in una tavola scartata realizzata all'inizio del progetto come sample e che ho poi inserito nell'appendice finale. E poi compare qui.
Penso a cosa avrebbe potuto fare, cosa avrebbe potuto pensare. Magari sarebbe potuto diventare uno dei perni narrativi del romanzo e invece si riduce a un ruolo di nemmeno comparsa.
Un po' come quelle persone che conosci di vista, di cui non hai un'idea e che poi scopri all'improvviso in maniera del tutto fortuita e nasce pure una grande amicizia o almeno un rapporto di stima. Oppure il caso Wolverine che da sfigatissimo nemico, vestito come il Chievo Verona e peggiorato nel suo essere dal disegno legnoso del modesto Herb Trimpe, si trasforma in un colosso narrativo sotto la gestione di Chris Claremont.
A volte l'impresa sta nello scavare dentro le figure periferiche, quelle marginali, assolutamente antiglamour e portare alla luce ciò che hanno dentro. Perché anche i personaggi di finzione hanno una vita loro privata a prescindere dall'autore.
Ti lasci prendere, ti lasci andare. Ascolti e poi scrivi.
Pensa a chissà quali storie si potrebbero scrivere usando per protagonisti il nocchiero nero e gay della nave dei pirati di Asterix, di un viaggio in Patagonia di Charlie Brown, di un vero racconto noir con il Groucho di Dylan Dog.
Io vorrei raccontare di Poldo Sbaffini durante la grande depressione. Un giorno, in una strada di provincia della Pennsylvania incontra Castor Oil. Ha la barba lunga, il vestito a pezzi, ma il papillon, seppur macchiato, è perfettamente al suo posto...

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